Combatte il cancro

Combatte il cancro

Il consumo quotidiano di olio extravergine di oliva – made in Italy, soprattutto – aiuta a prevenire e combattere i tumori dell’intestino. A dimostrarlo è uno studio finanziato dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) e condotto dall’equipe di ricercatori che fa capo al professor Antonio Moschetta, 45 anni, ordinario di medicina interna all’università Aldo Moro di Bari e titolare di una ricerca sul metabolismo dei tumori della stessa onlus.

Cinque anni di lavoro nei laboratori del policlinico di Bari che hanno coinvolto anche uno scienziato americano, tre colleghi di Tolosa (Francia) e un altro gruppo di Cambridge (Inghilterra). Tutti concentrati su una molecola contenuta nell’olio extravergine di oliva: l’acido oleico. Non una novità assoluta per i camici bianchi. Ma i suoi effetti sui tumori del colon non erano mai stati indagati fino in fondo. Non così.

Quanto basta per far dire a Moschetta che “il dato registrato è senza precedenti”. E alla rivista scientifica internazionale Gastroenterology – un riferimento tra gli addetti ai lavori di tutto il mondo – per pubblicare lo studio, che uscirà sul numero di novembre. La scintilla è un’intuizione dello scienziato barese, poi condivisa dal collega d’Oltralpe Simon Ducheix. “Ci siamo chiesti perché l’acido oleico contenuto nell’olio extravergine di oliva italiano sia prodotto anche dal nostro organismo, grazie – spiega Moschetta – a un enzima che si chiama Scd1”.

In altri termini: “Perché madre natura ci ha dato la possibilità di sintetizzare l’acido oleico? vuol dire che è una molecola fondamentale?”. Sì. E la risposta è arrivata quando nei modelli sperimentali i ricercatori hanno ‘spento’ quell’enzima e bandito la somministrazione di acido oleico attraverso la dieta. Risultato: un’infiammazione dei tessuti, prima, e l’insorgenza di tumori spontanei dell’intestino, poi. “Abbiamo dimostrato che la natura ci dà la possibilità di sintetizzare l’acido oleico per proteggerci dal cancro”, commenta Moschetta. “Perché crea una barriera che blocca l’infiammazione delle cellule intestinali e previene il tumore”. Da qui a suggerire il consumo di olio extravergine di oliva nella popolazione generale il passo è breve, per lo scienziato barese. Ancora di più in caso di pazienti con una predisposizione ereditaria al tumore del colon, o per quelli con morbo di Crohn o colite ulcerosa.

“Basta consumare un cucchiaio di olio extravergine di oliva a pranzo e uno a cena, oltre a quello utilizzato come condimento”. Del resto, i ricercatori hanno chiarito che anche quando l’enzima funziona e si ha una predisposizione genetica, la somministrazione di acido oleico abbatte il rischio di contrarre il tumore dell’intestino. E che si debba trattare di olio extravergine made in Italy non è una questione di campanile, né di marketing. È scienza: “Se paragonato a quelli prodotti in Nord Africa, per esempio, il nostro olio risulta più ricco in acido oleico rispetto all’acido palmitico, quindi ha un ottimale bilanciamento di acidi grassi”. La cultivar migliore? “Questione di gusti e altri costituenti minori”. Almeno allo stato della ricerca scientifica. Quella che, ancora una volta, ha incoronato l’olio extravergine di oliva come il principe della dieta mediterranea.

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